Sull’importante docufilm “Fiume o morte!” di Igor Bezinović
La cosiddetta impresa di Fiume è sempre stata un mito fondativo per tutte le destre fasciste, neofasciste, postfasciste o anche semplicemente nazionaliste e revansciste. A partire dagli anni Novanta, tuttavia, è in atto uno sgangherato tentativo, perlopiù accademico e giornalistico, di attribuire a tale evento storico una valenza rivoluzionaria, anarcoinsurrezionalista, di sinistra, addirittura antifascista. Si tratta di un’esca avvelenata a cui purtroppo hanno abboccato anche alcune realtà di movimento. Questo surreale tentativo di riscrittura del passato poggia su una manciata di dati di realtà debolissimi (alcuni legionari provenivano effettivamente dal sindacalismo rivoluzionario, e tra questi, negli anni successivi, alcuni divennero effettivamente antifascisti) e sulla rimozione plateale di una montagna di dati di realtà solidissimi, che dimostrano invece la natura reazionaria, imperialista e autoritaria dell’occupazione di Fiume (un dato di realtà su tutti: la pianificazione ed esecuzione dell’incendio del Narodni Dom a Trieste da parte di Francesco Giunta, uomo di fiducia di D’Annunzio e capo indiscusso dello squadrismo triestino, coordinata con analoghe azioni a Pola e a Fiume stessa). Ma soprattutto, in questa narrazione gli abitanti di Fiume scompaiono e la città diventa una mera scenografia di cartapesta per le goliardate e le spacconate di una gran massa di soldati armati e del loro leader egoico e megalomane.
È con grande gioia quindi che salutiamo la prossima uscita nelle sale cinematografiche del film “Fiume o morte!” — fresco vincitore del Tiger Award all’International Film Festival di Rotterdam — del regista fiumano Igor Bezinović. Si tratta di un’opera che ribalta in modo molto intelligente la vulgata italocentrica sull’occupazione di Fiume, non limitandosi a fare “fact checking” o “debunking”, ma dando invece parola agli abitanti della città, che con la sua storia complessa e la sua realtà sociale e linguistica impossibile da etichettare in senso nazionale, è la vera protagonista del film.
Abbiamo recensito il film in un post pubblicato su Giap.
Buona lettura e buona visione.