Nuovo studio su alcune falsificazioni storiche nella Wikipedia in lingua inglese

Nicoletta Bourbaki
5 min readJun 6, 2023

di Salvatore Talia

Torniamo a parlare di Wikipedia grazie a un commento di Salvatore Talia a proposito di uno studio di Jan Grabowski e Shira Klein sull’inquinamento delle voci di Wikipedia in lingua inglese riguardanti la Shoah in Polonia: “Wikipedia’s Intentional Distortion of the History of the Holocaust”.
Salvatore è un bourbakiano della
prima ora e un contributore di it.wiki. Nel 2018, insieme a Benedetta Pierfederici, ha curato e tenuto l’intervento a nome di Nicoletta Bourbaki per il convegno “Textual Philology Facing Liquid Modernity: Identfying Objects, Evaluating Methods, Exploiting Media”, come segnalato qui .
Ci sembra utile dare conto dell’articolo di Grabowski e Klein perché rappresenta un aggiornamento sullo stato dell’arte e perché entra in risonanza, sia nel metodo sia in alcune tipologie di risultati, con il lavoro di ricerca su Wikipedia che Nicoletta Bourbaki ha compiuto negli anni.
Quanto il conflitto dentro e intorno all’Enciclopedia Libera sia importante, e come tale sia oggi ancora percepito, trova conferma dalle domande su questo argomento che spesso ci vengono fatte durante le presentazioni di “La morte, la fanciulla e l’orco rosso”.
Buona lettura.

Copertina della rivista “The Journal of Holocaust Research” [Vol. 37–2023]

Un importante contributo recente agli studi su Wikipedia è l’articolo del professor Jan Grabowski e della professoressa Shira Klein, “Wikipedia’s Intentional Distortion of the History of the Holocaust”, in “The Journal of Holocaust Research”, pubblicato on line il 9 febbraio 2023.

L’articolo, frutto di un lavoro di ricerca durato due anni, individua un gruppo organizzato di utenti della Wikipedia in lingua inglese che per molto tempo ha inquinato tutto un settore di voci riguardanti la Shoah in Polonia con contenuti ispirati all’antisemitismo e al nazionalismo polacco, all’insegna di una manipolazione delle fonti spregiudicata e metodica. Nelle parole di Grabowski e Klein (qui, come più avanti, presentate in traduzione automatica tramite il sito DeepL, leggermente modificata da me), il gruppo «ha promosso su Wikipedia una versione distorta della storia, propagandata da nazionalisti polacchi di destra, che sminuisce [whitewashes] il ruolo nell’Olocausto della società polacca e rafforza gli stereotipi sugli ebrei. Grazie allo zelo di questo gruppo, le voci di Wikipedia sull’Olocausto in Polonia minimizzano l’antisemitismo polacco, esagerano il ruolo dei polacchi nel salvare gli ebrei, insinuano che la maggior parte degli ebrei sostenesse il comunismo e cospirasse con i comunisti per tradire i polacchi (Żydokomuna o giudeo-bolscevismo), incolpano gli ebrei per la loro stessa persecuzione ed enfatizzano oltre misura i fenomeni di collaborazione ebraica con i nazisti».

Il campionario di esempi messo insieme da Grabowski e Klein è impressionante, così come lo è il potere e il grado di impunità, all’interno della comunità wikipediana, raggiunto negli anni dalla squadra di troll oggetto di indagine. «Sfidare i distorsori richiede una quantità monumentale di tempo, più di quanto la maggior parte delle persone possa investire in un hobby volontario. Pochi possono competere con le centinaia di ore che i redattori [editors; seguendo Grabowski e Klein, usiamo questa espressione generica al posto del termine tecnico “utenti” con cui in Wikipedia si indicano gli autori delle voci] di orientamento nazionalista dedicano a Wikipedia ogni anno». Grazie alla loro assiduità e alla loro capacità di lavoro, alcuni di essi — scrivono sempre Grabowski e Klein — «dispongono di un notevole capitale sociale su Wikipedia, il che significa che hanno guadagnato molti sostenitori tra gli amministratori e i redattori non coinvolti, che vengono in loro aiuto nei momenti di bisogno […]. Inoltre, i redattori di orientamento nazionalista si sostengono a vicenda; se uno di loro incontra opposizione, un altro viene in soccorso. Lavorando in tandem l’uno con l’altro, i redattori distorsori rendono difficile per chiunque sfidarli». Sotto il dominio dei distorsori nazionalisti, tutto il cluster di voci riguardanti l’Olocausto in Polonia è diventato una sorta di campo minato dove nessun altro wikipediano si avventura volentieri. «Il gruppo di distorsori ha allontanato un redattore dopo l’altro, logorando chiunque cercasse di correggere o ampliare le voci sulle relazioni polacco-ebraiche. Abbondano le testimonianze di redattori che hanno rinunciato a pubblicare in quest’area, perché non avevano più tempo o energia per lottare».

L’articolo non manca di rilevare che, fra le voci di Wikipedia attenzionate dal gruppo di distorsori, vi è quella sull’Istituto della memoria nazionale (IPN), un istituto di ricerca statale polacco ben dotato di mezzi e di personale (più di duemilacinquecento impiegati nel 2020) che, dopo l’ascesa al potere del partito Diritto e Giustizia, è diventato un fautore molto attivo del revisionismo storico di estrema destra. Detto questo, Grabowski e Klein evitano accuratamente di avanzare illazioni non dimostrate circa le identità nella vita reale dei distorsori che si nascondono dietro nickname wikipediani. Solo dal momento in cui un paio di troll hanno, essi stessi, rivelato la loro identità nella vita reale, anche Grabowski e Klein la registrano. In un memorabile passaggio del loro articolo, all’elenco puntuale delle intemperanze verbali e delle contumelie messe in atto da uno di questi troll contro altri utenti, Grabowski e Klein fanno immediatamente precedere la rivelazione del suo nome anagrafico, con una scelta tanto efficace dal punto di vista retorico quanto — direi — altamente giustificata sul piano etico. Il troll in questione, che si firma Volunteer Marek, è uno dei predominanti del gruppo.

L’articolo di Grabowski e Klein ha causato l’avvio di un procedimento arbitrale interno a Wikipedia in inglese, che si è concluso lo scorso maggio con l’inflizione, ad alcuni dei distorsori, di un topic ban, ossia del divieto di scrivere nelle voci riguardanti la storia degli ebrei in Polonia durante l’ultima guerra. Shira Klein si è detta (giustamente, a mio parere) insoddisfatta di tale esito. Violazioni di tale portata avrebbero dovuto condurre all’espulsione perpetua da Wikipedia di tutti i componenti del gruppo dei distorsori. Tutta la vicenda dimostra una preoccupante fragilità nonché l’insufficienza delle regole interne di Wikipedia di fronte a questo tipo di inquinamenti.

Grabowski e Klein vantano la portata innovativa del loro metodo nell’ambito degli studi su Wikipedia, i quali finora si sono limitati — a loro dire — a un approccio perlopiù di tipo quantitativo e statistico, che però «non è in grado di identificare le distorsioni di Wikipedia, né di valutare il contenuto degli articoli alla luce del sapere accademico né di analizzare l’intenzionalità della disinformazione». A questo punto Grabowski e Klein citano una manciata — effettivamente esigua — di precedenti, tutti in lingua inglese. A mio parere, se avessero esteso ad altre lingue la loro ricognizione, Grabowski e Klein avrebbero probabilmente incontrato il lavoro di ricerca su Wikipedia che Nicoletta Bourbaki ha compiuto negli anni, lavoro con il quale, sia nel metodo sia in alcune tipologie di risultati, il contributo ora proposto da Grabowski e Klein entra in consonanza fornendone allo stesso tempo un’autorevole e indiretta convalida.

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Nicoletta Bourbaki

Nicoletta Bourbaki è un gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete e sulle false notizie a tema storico, nato nel 2012 su Giap.